Abbazia delle Tre Fontane, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Monastero extra moenia sorto dove, secondo una tradizione risalente al sec. V, l'apostolo Paolo fu decapitato e la sua testa, rimbalzando tre volte, fece scaturire altrettante fonti. Circondato da un bosco di eucalipti, i primi a Roma, piantati dai Trappisti nel 1868 per bonificare la zona, comprende il monastero cistercense, (il secondo fondato in Italia dopo quello di Chiaravalle a Milano), con la chiesa abbaziale dei Ss. Vincenzo e Anastasio e quelle tardo-cinquecentesche di S. Maria Scala Coeli e di S. Paolo. La chiesa abbaziale dei *Ss. Vincenzo e Anastasio, fondata da Onorio I (625) per accogliere le reliquie di S. Anastasio, e dal sec. VIII anche quelle di S. Vincenzo, fu ricostruita con il monastero dai Cistercensi riutilizzando fabbricati esistenti dei sec. X e XI (ala E del complesso monastico e capocroce della chiesa) e completata da Onorio III (1221). La facciata in cotto, a doppio spiovente, è preceduta da un portico a colonne ioniche. Nell'interno, suddiviso in tre navi da pilastri e archi a tutto sesto, l'uso della volta a botte a leggero sesto acuto e l'austera monumentalità sono tipici della prima architettura cistercense. Lungo il fianco sin. della chiesa si dispongono gli edifici monastici, assai integrati e restaurati; essi racchiudono il chiostro, il più antico cistercense superstite a Roma, originale sui lati N ed E. Nel monastero sono consevati affreschi staccati dal dormitorio e da un porticato al piano superiore, tra cui un *Calendario dei mesi, raro esempio di pittura a soggetto profano del sec. XIV. Fiancheggia a d. l'abbazia il volume articolato della chiesa di S. Maria Scala Coeli, che Giacomo Della Porta eresse per il cardinale Alessandro Farnese (1581-84) sul luogo ove sotto Diocleziano avrebbero subìto il martirio S. Zenone e i suoi 10203 compagni. L’interno cinquecentesco è a pianta ottagonale e coperto a cupola. La chiesa di S. Paolo, infine, eretta forse nel sec. V sul luogo dove l'apostolo subì il martirio, deve l'aspetto attuale al cardinale Pietro Aldobrandini che la fece ricostruire dal Della Porta nel 1599-1601. L'architettura del complesso ripropone la pianta composta di un vestibolo e di una nave traversa. Dal vestibolo si accede allo spazioso interno, alterato dagli affreschi di Emilio Lazzari, con due cappelle absidate alle estremità e abside al centro; sul pavimento, il prezioso *mosaico policromo con le personificazioni delle Quattro Stagioni, proveniente da Ostia.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Laurentina 473 - Roma (RM)