Palazzo Falletti di Barolo, Torino
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Di elegante impianto seicentesco, venne ampliato per volontà del conte Ottavio, ultimo membro della famiglia Provana di Druent proprietaria dell'edificio fino al 1727, a partire dal 1692 su progetto di Gian Francesco Baroncelli. Ultima proprietaria fu la marchesa Giulia Colbert Falletti di Barolo, fondatrice dell'Opera pia Barolo che qui ha sede amministrativa. L'ala settentrionale conserva l'apparato decorativo tardo-seicentesco. Al piano nobile, adiacenti al salone sono due stanze già adibite ad appartamento per Silvio Pellico, bibliotecario dei marchesi di Barolo, qui deceduto il 31 gennaio 1854. Al piano terra due locali recano affreschi del Legnanino, di Giuseppe Antonio Castelli e di Giovanni Ambrogio Besozzi; due stanze verso il cortile hanno affreschi in parte di Antonio Affner, autore anche delle quadrature dell'ambiente adiacente, affrescato da G.B. Pozzo, insieme a bei pavimenti lignei e arredi settecenteschi. L'ala S, decurtata nel 1906 per l'allargamento di via della Corte d'Appello, meglio attesta l'intervento affidato a Benedetto Alfieri (1743) dal nipote del conte Provana, marchese Falletti di Barolo; vi vanno riferiti le decorazioni a stucco dorato, i sovrapporte con cornici, le boiserie, i lambriggi, le specchiere e un gabinetto con carte da parati di soggetto orientale. Ancora al piano nobile sono due locali decorati con motivi pompeiani alla fine del sec. XVIII, già appartamento della marchesa di Barolo. Dal 2000 sono entrate a far parte del percorso di visita del palazzo le cantine con splendide volte e mattoni a vista, che hanno custodito fino al 1919 le botti per l'invecchiamento del vino Barolo.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via delle Orfane 7 - Torino (TO)