S. Maria, Uta
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Lungo la via principale, appena fuori dell'abitato, in ambiente solitario e suggestivo, si eleva una delle più belle e importanti architetture romaniche della Sardegna, probabilmente l'ultima eretta dai Vittorini nell'isola, stando alla cronologia che si desume dai riscontri stilistici con la basilica di S. Giusta (1135-45) presso Oristano. Sorta originariamente a due navate, il cui impianto (evidenziato da una linea bianca nell'attuale pavimento) è venuto alla luce durante recenti scavi, fu quasi immediatamente ricostruita a tre navate, divise da ampie arcate su snelle colonne, con soffitto a capriate, la centrale absidata. Vi lavorarono maestranze di educazione francese (parte sin. del prospetto e fianco contiguo) e di educazione pisana (impianto del portale lunettato, parte d. del prospetto e fianco corrispondente, abside). Tale simbiosi di culture architettoniche raggiunge una forma compiuta e organica anche attraverso l'accoglimento della tipica decorazione romanica: i capitelli del portale ornati di caulicoli e foglie riverse, le sculture sulle mensole delle archeggiature che, intervallate da lesene, corrono lungo tutto il paramento esterno, il fregio arabeggiante di finissima fattura che conclude il primo ordine della facciata; questa - a due spioventi - culmina con un timpano, modificato nel '300 per innalzarvi un campaniletto a vela.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via S. Maria - Uta (CA)