Rovine di Ninfa, Cisterna di Latina
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici/Strutture di difesa
Città medievale abbandonata, si presenta oggi come una pittoresca, meravigliosa rovina, con mura urbiche discretamente conservate, formanti un quadrilatero di circa m 1400, avanzi di un castello, di palazzi, di chiese, di campanili medievali, il tutto semisepolto sotto il manto della vegetazione e specchiato in un laghetto formato da una delle numerose sorgenti carsiche allineate al piede occidentale dei monti Lepini. Feudo dei Frangipane nel sec. XII, distrutta dalle truppe del Barbarossa, Ninfa fu nuovamente ricostruita e contesa a lungo dai Frangipane, dai Colonna e dai Caetani. Iniziò poi, soprattutto a causa della malaria, la decadenza, conclusasi nel 1680 con la partenza degli ultimi abitanti. La visita di Ninfa, che dallo storico Ferdinando Gregorovius fu detta la «Pompei medioevale», è particolarmente suggestiva nei mesi di aprile e di maggio, quando la fioritura è nella sua pienezza; magico l'aspetto delle rovine nel plenilunio.Presso il laghetto si vede l'alta torre del Castello, e fuori del recinto delle mura, una chiesetta romanica a tre navate divise da pilastri, col tetto caduto e con resti di affreschi votivi; l'absidiola semicircolare è in parte in opus reticulatum, forse avanzo di una villa di età romana. Il Castello dei Caetani, quadrilatero, in rovina, ha torri quadrate angolari, due eleganti bifore gotiche nella cortina e un alto mastio merlato.Nei pressi di un’altra torre quadrilatera isolata, si vedono le rovine di una chiesetta di cui è particolarmente notevole un resto di abside semicircolare; quindi, le rovine della chiesa principale, che aveva nella facciata 3 monofore ed è fiancheggiata a destra dal campanile, conservato per 2 piani; nell'abside semicircolare, di cui resta un avanzo notevole, sono tracce di affresco.Attraversando il fiume Ninfa si ha una vista straordinariamente suggestiva sulle verdi rive fiorite, sul ponte del Macello a due archi, sulle vicine mura della città e le rovine lungo il fiumicello.L’Oasi di Ninfa, estesa per 1852 ettari, è una zona in cui è tutelata la fauna. Il 90% del territorio è adibito ad uso agricolo, la restante parte, la più interessante dal punto di vista naturalistico, comprende l'Orto Botanico della città morta di Ninfa, il vicino lago e una zona montana.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Ninfina località Doganella di Ninfa - Cisterna di Latina (LT)