Villa Madama, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Il progetto - ideato da Raffaello e solo parzialmente realizzato - fu celebrato già dai contemporanei e costituisce un maturo esempio di villa suburbana rinascimentale, ove confluiscono precedenti esperienze toscane, richiami all'antico - in particolare agli ambienti termali romani - e suggestioni letterarie. Venne iniziata nel 1518 per il cardinale Giulio de' Medici - ma dei lavori s'interessò direttamente il cugino, papa Leone X - da Raffaello e, portata avanti alla sua morte da Antonio da Sangallo il Giovane e da Giulio Romano, fu proseguita ancora per pochi anni dopo l'elezione a pontefice del promotore col nome di Clemente VII. Incompiuta (fu realizzata solo la metà nord dell'edificio, che doveva disporsi intorno a una corte circolare divenuta l'attuale ingresso), deve il nome a madama Margherita di Parma, moglie di Alessandro de' Medici. Dopo un lungo periodo di decadenza e spoliazione, dal 1913, sotto la direzione di Pio Piacentini, ebbe consistenti restauri che inclusero il completamento della metà destra dell'emiciclo col corpo retrostante, secondo il presunto programma originario del prospetto verso il fiume rinforzato da due arconi già nel '700.Nell'interno, la loggia a tre campate - la centrale con volta emisferica, le laterali con crociere - è mossa da absidi e nicchie tra lesene e decorata di stucchi e grottesche di Giovanni da Udine e di pitture di Giulio Romano. Si apre su un terrazzamento a giardino, sotto il quale sono le arcate della peschiera; in una camera, fregio con amorini di Giulio Romano.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via di Villa Madama - Roma (RM)