Sepolcro degli Scipioni, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Monumento di eccezionale interesse storico in quanto vi furono deposti molti esponenti di una delle più famose famiglie dell'antica Roma, che fu scoperto già nel 1616 ma sistemato nel 1926-29. La fronte principale, su cui apre l'ingresso, affacciava su una strada perpendicolare all'Appia ed era costituita da un prospetto monumentale (quasi del tutto scomparso) poggiante su un alto basamento, che conserva resti di più strati di pitture; la facciata si addossava al banco di tufo nel cui interno vennero scavate sei gallerie (quattro ai lati e due, in corrispondenza degli assi, incrociantisi ad angolo retto), mentre lungo le pareti o entro nicchie vennero posti i sarcofagi, ricavati da un blocco di tufo o formati da lastroni. Le iscrizioni sul fronte delle tombe hanno consentito l'identificazione dei defunti e permesso di stabilire che le deposizioni iniziarono ai primi del sec. iii a.C. con il sarcofago di Lucio Cornelio Scipione Barbato (l'originale è ai Musei Vaticani), console nel 298 a.C., con ricco fregio dorico sulla cassa e pulvini alle estremità del coperchio; lo precedono, fronteggiandosi, i sarcofagi di Lucio Cornelio Scipione, figlio di Barbato e console nel 259 a.C., e di un figlio di Scipione Ispallo. All'estremità della galleria sin. è una calcara medievale dove venivano calcinati i marmi. Per consentire altre deposizioni venne aperta, poco dopo il 150 a.C. e con accesso indipendente a d. di quello principale, un'altra galleria, che accoglie, tra gli altri, il sarcofago per due salme di Scipione Ispano, pretore nel 139 a.C. (iscrizione in distici elegiaci). Su parte di questo secondo ipogeo venne fondata nel sec. III una casa in laterizio a tre piani, visibile dall'esterno, con resti di pavimento a mosaico e di decorazione pittorica; a d. di essa è un breve braccio pertinente a una catacomba cristiana, mentre opposto a questa, per una scaletta, si accede a un colombario rettangolare (sec. I a.C.-I d.C.), le cui pareti e la cui copertura erano traforate da piccoli loculi per le urne dei defunti.L'adiacente parco degli Scipioni, ricavato da Raffaele De Vico (1929) nella vigna Stantelli, nasconde il colombario di Pomponio Hylas, scoperto nel 1831 e così chiamato da uno dei fondatori che sono ricordati nella decorazione a mosaico di un'elegante edicola opposta all'antica scaletta di accesso; nella cella, con volta dipinta a motivi vegetali, sono numerosi epitaffi di età giulio claudia e flavia.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via di Porta S. Sebastiano 9 - Roma (RM)