Necropoli rupestre, Blera
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Di vaste proporzioni, venne accuratamente scavata e studiata nel 1914, anno in cui furono portate alla luce più di mille tombe a camera, tutte scavate sulle pendici dei ciglioni, di cui buona parte con facciata esterna. Lavori di ripulitura, scavo e restauro sono stati effettuati negli ultimi decenni consentendo una migliore visibilità dell'importante complesso monumentale in parte ancor oggi sepolto dalla vegetazione, dai detriti alluvionali, dai lavori agricoli e dalla utilizzazione delle camere sepolcrali per svariati usi, non ultimo quello di stalle. Il settore più importante della necropoli si trova sulla riva destra del Biedano, importanti sono anche i complessi collocati lungo la valle del Ricanale e sulle vallette laterali. Per la loro datazione, contrariamente a quanto è per le necropoli rupestri di altri centri (Norchia, Castel d'Asso, ecc.), queste sono prevalentemente di età arcaica (VI-V sec. a.C.), con punte anche più antiche (VII a.C.). La tipologia è piuttosto uniforme: tra la metà del VII e gli inizi del VI a.C. è netta la prevalenza dei tumuli scavati nella roccia, o costruiti con blocchi di tufo, e collocati sui pianori e sul ciglione della ripa tufacea, di tipo tarquiniese (ad ogiva) o ceretano (a più camere con letti sagomati di tipo maschile e femminile). Nel VI a.C. prevalgono le tombe a dado, di tipo cerite salvo che per la piattaforma superiore che accoglie cippi simboleggianti i defunti, anche nella variante a casa sul tipo di quella della necropoli della Peschiera di Tuscania.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
località La Casetta - Blera (VT)