Loggia della Signoria, Firenze
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Detta anche dei Lanzi, per esservisi accampati i lanzichenecchi, e impropriamente dell'Orcagna perché la tradizione vuole sia opera di Andrea di Cione, detto l'Orcagna, fu eretta in forme gotiche, dal 1376 al 1382 da Benci di Cione e Simone Talenti, per le assemblee e le cerimonie pubbliche della Signoria; assunse successivamente la funzione di laboratorio per gli scultori e poi di vera e propria galleria d'arte all'aperto. In alto, tra le arcate, entro formelle a compasso, su fondi di smalto azzurro, le Virtù teologali e cardinali, scolpite dal 1384 al 1389 su disegno di Agnolo Gaddi. Un elegante coronamento sostiene il parapetto della terrazza, alla quale si accede dalla Galleria degli Uffizi. Sotto il ballatoio sono scudi con le armi della Repubblica, del Popolo, delle Arti e del Comune. Completano la decorazione piccole statue leonine alla base dei pilastri. Ai lati della breve scala, due leoni: quello di d. di età classica; l'altro opera d'imitazione. Sotto l'arcata di sin., il *Perseo, capolavoro di Benvenuto Cellini che raffigurò l’eroe greco nell'atto di mostrare la testa della Medusa da lui uccisa. Sulla bandoliera della figura principale si legge: «Benvenutus Cellinus Civis Flor/ faciebat MDLIIII». Il gruppo bronzeo (m 3.20) è posto su un ornatissimo basamento che reca nelle quattro nicchie copie delle statue raffiguranti Giove, Minerva, Mercurio e Danae col figlio Perseo fanciullo. Sotto la base è una copia del bassorilievo originale (conservato con le quattro statue al Museo nazionale del Bargello), raffigurante La liberazione di Andromeda.Sotto l'arcata di d., il *Ratto delle Sabine, gruppo marmoreo del Giambologna (firmato e datato 1583), su un basamento che reca un rilievo bronzeo raffigurante lo stesso episodio. L'opera è ritenuta il primo gruppo della scultura europea che offra una perfetta visuale da ogni parte la si osservi. Il Giambologna la eseguì senza pensare a un preciso soggetto ma volendo dare un virtuosistico saggio di esemplificazione dei movimenti di tre tipi di corpo umano, in atteggiamenti diversi. Nell'interno della loggia, da destra: Ercole col centauro Nesso, altro gruppo marmoreo del Giambologna (1599) d'ispirazione classica; Menelao che sostiene il corpo di Patroclo, antica scultura da un originale greco del sec. IV a.C. (con integrazioni arbitrarie); Il ratto di Polissena, pregevole scultura del fiorentino Pio Fedi che l'esegui nel 1866. Lungo la parete di fondo, sei statue muliebri romane, trasportate a Firenze, con i due leoni della gradinata, nel 1780, dalla villa Medici di Roma. Sulla parete di d., un'iscrizione latina ricorda l'adozione del calendario comune decretata nel 1750, in sostituzione di quello fiorentino che incominciava il 25 marzo (anno «ab incarnatione»).
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
piazza della Signoria - Firenze (FI)