Basilica di S. Pelino o Valvense, Corfinio
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
L’antica cattedrale della diocesi di Valva è uno dei monumenti medievali più insigni della regione. Sorge nel punto in cui la Via Valeria entrava in Corfinium, là dove si trovava il sepolcro del martire Pelino, vescovo di Brindisi, martirizzato a Corfinium intorno la metà del sec. IV, al tempo di Giuliano l'Apostata. La prima chiesa fu edificata da Ciprione, discepolo di S. Pelino, ed ebbe forse in Gerunzio il suo primo vescovo. Secondo alcuni distrutta in parte dai Saraceni nell'881, incendiata dagli Ungheri nel 937, venne certamente rifatta nelle forme attuali romaniche, ben conservate all'esterno, ad opera del vescovo Gualterio (1104-1124). Incendiata nel 1229, fu restaurata internamente nel 1235 da un maestro Giustino da Chieti, che sulla chiesa ha lasciato il suo nome e la data. Una domus episcopalis fu aggiunta nel 1280 da tali Benedetto architetto e Berardo scultore. Rovinata spesso da terremoti, ebbe nell'interno una veste architettonica barocca (1680-1718), ma il restauro terminato nel 1971 ha restitueito alla vista quanto rimasto della pietra medievale e di alcuni affreschi del sec. XV e XVI.La facciata con due spioventi laterali e una sopraelevazione mediana a coronamento orizzontale (di epoca posteriore) è tripartita in basso da pilastri che accennano, con le due arcate laterali, al progetto di un portico, mai costruito. S’innesca lungo il fianco destro l'oratorio di S. Alessandro (1075-1102), con numerosi frammenti decorativi, capitelli e iscrizioni di età classica e, alla sua estremità destra, la massiccia torre mozza, costruita sulle rovine di un mausoleo corfiniese. Del monumentale complesso, tutto di pietra, si notano le bellissime *absidi di S. Pelino e di S. Alessandro, specialmente l'abside maggiore, dall'elegante movimento poligonale. In occasione di scavi condotti (1962) sotto il piano dell'oratorio di S. Alessandro furono scoperte tombe tardo-romane, a conferma dell'ipotesi della destinazione dell'area, su cui sorge la basilica a sepolcreto paleocristiano. Dietro la basilica, notevoli resti di un vasto recinto rettangolare pertinente ad una villa rustica romana.Il grandioso interno di S. Pelino è a pianta basilicale a tre navate divise da arcate ad ogiva appena accennata, su pilastri quadri (due soli sono a sezione ottagonale). Vi si ammirano il magnifico ambone (1176-1180), opera delle stesse maestranze di quello di S. Clemente a Casauria, eseguito sotto il vescovo Oderisio, e nella navata sinistra una piccola Crocifissione, affresco del '400. Nella sagrestia, armadi del tardo Settecento, Crocifisso (tela di Teofilo Patini,1897) e, in un locale, bel coro ligneo intagliato barocco, opera di Ferdinando Mosca da Pescocostanzo (1738); l’archivio conserva incunabuli e messali. Nell'oratorio di S. Alessandro interessante altare e pregevoli affreschi del '300.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Italica 141 - Corfinio (AQ)