S. Stefano Rotondo, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Sotto una delle arcate dell'acquedotto Neroniano è l'accesso alla chiesa, la più antica (sec. V) a pianta circolare di Roma. Due ambulacri a colonne concentrici circondavano in origine un ambiente cilindrico; Innocenzo II aggiunse il portico, a cinque arcate su colonne antiche con capitelli tuscanici, mentre Bernardo Rossellino (1453) consolidò le coperture ma eliminò l'ambulacro esterno. Dal vestibolo, si accede al vasto interno, formato da un ambulacro circolare (in origine il più interno) chiuso da un muro in cui sono inserite le 34 colonne antiche di marmo e granito dell'ambulacro esterno, e da una parte centrale, separata da 22 colonne in granito con capitelli marmorei ionici di diversa età e fattura; su esse grava un architrave continuo da cui s'innalza la muratura cilindrica del tiburio. Sulle pareti del muro perimetrale, Martirologio, 34 riquadri affrescati dal Pomarancio, da Antonio Tempesta e da aiuti (alcuni ridipinti nell'800). Subito a sin., contro un pilastro, seggio episcopale detto di S. Gregorio Magno, sedia marmorea del periodo imperiale alla quale vennero scalpellati i braccioli e il dossale. Scavi archeologici hanno rivelato la presenza, sotto la chiesa, di un mitreo (sec. II-IIII), che conserva parte della ricca decorazione a finte tarsie in marmo, e dei «Castra Peregrina», caserma degli ausiliari provinciali.
Ambito geografico:
via S. Stefano Rotondo 7 - Roma (RM)