Santuario di S. Francesco, Paola
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
È un grande gruppo di fabbricati situato nella gole del torrente Isca, dove nel Quattrocento san Francesco di Paola eresse una cappella dedicata al frate di Assisi, che divenne la casa madre dei Monaci Minimi, l’ordine creato dal santo. La Basilica, con elegante facciata di forme rinascimentali in basso e barocche in alto, venne ampliata due volte, dopo il 1452 e nel 1469-70. Saccheggiata dai corsari, fu in parte restaurata nel 1555 per opera di Isabella di Toledo, figlia di don Pedro, e poi rivestita di stucchi nel '600 e '700. La festa del Santo vi si tiene il 4 maggio. La visita dell'interno della basilica e degli edifici contigui offre importanti motivi d'interesse artistico, religioso e culturale. Attraverso la bella facciata barocca l'atrio immette nel pronao, aperto a sin. in un terrazzo affacciato sul torrente, con vista del grandioso arco che lo scavalca, sostenendo parte del convento; a d. è il bel portale ogivale (sec. XV), costituito da colonne a fascio su basi decorate a motivi zoomorfi e fitomorfi; nella lunetta, affresco raffigurante la Madonna tra i Ss. Francesco d'Assisi e di Paola. Il portone bronzeo, di Tommaso Gismondi, del 1975, reca in rilievo scene della vita e dei miracoli di S. Francesco. A d. e a sin. della porta, sculture moderne coi miracoli del santo. L'interno è a due navate di diversa larghezza, secondo l'uso comune delle chiese monastiche calabresi del '400. Nel 1965 presero l'avvio i restauri della navata maggiore, che hanno messo allo scoperto gli archi e le volte ogivali della costruzione del 1452 e un bell'affresco del santo. In fondo alla navata d. si apre la semplice e severa *cappella del Santo, detta cappella Spinelli, dedicata nel 1595, in buone forme tardo-rinascimentali, sormontata da cupoletta e tamburo e con rivestimento di marmi bianchi, verdi, neri. All'altare, S. Francesco d'Assisi, tavola di Dirck Hendricksz, con a fianco S. Francesco di Paola, tela di fattura un po' più recente; la croce di argentieri napoletani della 2ª metà del sec. XV è stata trafugata. Sotto l'altare, urna con parte delle ossa del santo. Alla parete d., monumento di Salvatore Spinelli. Sulla parete del presbiterio, Madonna degli angeli, affresco del sec. XV. Di ritorno nel pronao, si entra a d. nel chiostro a doppio ordine (sec. XV-XVI) con archi rinascimentali nella parte superiore e ogivali in quella inferiore, poggianti su pilastri con capitelli a motivi floreali diversi l'uno dall'altro. Convento Dal chiostro si passa nel Convento: nel coro superiore si conserva il coro ligneo (1658), costituito da 41 scanni a lesene scanalate e cornici intarsiate; ai lati di un altare ligneo due statuine in legno scolpito e dorato (S. Francesco d'Assisi e S. Francesco di Paola) del sec. XVII. Attraverso un lungo corridoio con soffitto ligneo dipinto si arriva alla Biblioteca, con migliaia di volumi (tra cui numerosi manoscritti, libri rari e pergamene) in scaffali intagliati e dorati da Giuseppe Bava nel 1778. Nella volta, Incontro della regina di Saba con Salomone di G. Galtieri (1781). In attesa di un'idonea sistemazione nel costituendo museo, attualmente (2005) si conservano in vari ambienti del convento notevoli opere d'arte, tra cui: Madonna degli angeli, tavola di Jacobello d'Antonio; Madonna col Bambino, affresco staccato del 1543, replica da incisione di M. Raimondi; S. Giacomo, Madonna col Bambino e un motivo decorativo, affreschi staccati del sec. XVI; Miracoli del fuoco di S. Francesco di Paola, sei dipinti su ardesia di Andrea Lilio; Ecce Homo, tela di G. B. Caracciolo detto Battistello; alcune piccole tele assegnabili a seguace di Sebastiano Conca (Riposo nella fuga in Egitto, Natività, Adorazione dei Magi, Immacolata), a P. Bardellino (Sacra Famiglia, Santa martire e figura di santo) e a ignoti meridionali del sec. XVIII; inoltre: S. Michele arcangelo di Giuseppe Pascaletti (1750); Battesimo di Gesù e Gesù tra i dottori di N. Menzele (1777); Sacra Famiglia, S. Giovanni in Patmos, Riposo nella fuga in Egitto, Samaritana al pozzo, tele del sec. XVIII; S. Francesco e S. Michele arcangelo, statue marmoree del sec. XVI; Immacolata, statua d'argento del sec. XIX; alcune statue lignee, paramenti sacri e altri oggetti. La zona dei prodigi Tornati nel pronao, si può visitare la zona dei prodigi, il cui accesso è a d. della facciata della basilica. Si vedono: la fornace del miracolo e la cucchiarella (una sorgente che non cambia di livello). Si arriva al ponte del diavolo sul T. Isca, al di là del quale è la grotta del Santo (uno dei prodigi molto noti, il macigno pendulo, è fuori dalla zona dei miracoli: lo si può vedere dal piazzale, lungo la rampa che ad esso conduce). Una parte del convento è costruita sul ponte che scavalca il torrente; essa e il braccio dell'infermeria (ora foresteria) che la continua furono aggiunte nel 1650-70.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Santuario 1 - Paola (CS)