Palazzo della Corgna, Castiglione del Lago
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Sorge al centro del paese, nell'alberata piazza Gramsci dalla quale la vista spazia sul bacino meridionale del lago. La costruzione del complesso è avviata da Ascanio nel 1563 inglobando una palazzina di caccia appartenuta ai Baglioni, a sua volta ricavata su case-torri duecentesche; la fabbrica è poi ampliata e completata dai successori del marchese, assumendo l'aspetto di ricca dimora gentilizia esemplificativa degli stili di vita e del gusto decorativo del tempo, specchio delle fortune politiche ed economiche della famiglia. Il palazzo era dotato anche di un bellissimo giardino, celebrato per le soluzioni decorative e ortofrutticole, di cui poco rimane. La struttura, con pianta a L, si compone di un vasto corpo centrale con ingresso rialzato su una doppia rampa bugnata alla maniera del Vignola e di un'ala minore arretrata sulla sinistra, al di là della corte con cisterna destinata ad appartamento del cardinale Fulvio, subentrato al fratello Ascanio dopo la morte di questi (1571). Il ciclo di affreschi che adorna le sale è pregevole testimonianza del tardo manierismo in Umbria. Di proprietà municipale, il complesso è stato recuperato nelle strutture edilizie e nell'apparato decorativo. Interno. Al primo piano si aprono gli ambienti di rappresentanza e di residenza di Ascanio della Corgna, completamente affrescati da Niccolò Circignani con l'aiuto di Giovanni Antonio Pandolfi (tranne le decorazioni delle sale IV e VI, di ignoto del tardo '500). Oltre a soggetti presi dalla mitologia classica, vi sono rappresentate, entro 16 finti arazzi, le gesta di Ascanio, fatte eseguire dal nipote Diomede della Penna. Il piano terreno fungeva da parte 'segreta' del palazzo, utilizzata come luogo di svago e cenacolo intellettuale. Si trova qui il ciclo delle pitture più raffinate, con le raffigurazioni di Diana e Callisto e le storie del mondo alla rovescia (prima sala), le Arti (seconda sala), le Metamorfosi (terza sala). Per questi affreschi, vicini all'ambiente toscano, è stata avanzata l'attribuzione a Salvio Savini, il cui intervento si sarebbe inserito in una struttura di dipinti già stabilita.
Ambito geografico:
piazza Gramsci - Castiglione del Lago (PG)