Rocca, Spoleto
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Mura/Fortificazioni
Il colle di S. Elia fu scelto come sede dell'acropoli, già nel V sec. a.C. dotata di un tempio di tipo italico e nel IV cinta da mura in opera poligonale. Qui fu iniziata nel 1359 l'edificazione della Rocca su commissione del cardinale Albornoz, che volle farne uno dei più saldi punti d'appoggio del dominio del papa al ritorno dalla cattività di Avignone. Dal 1362 è documentata la direzione del cantiere da parte di Matteo di Giovannello, il Gattapone, che progettò una poderosa costruzione a pianta rettangolare con sei torrioni, divisa in due corpi quadrati da un imponente braccio trasverso. L'articolazione dello spazio interno è imperniata sui due cortili. Abitata dai governatori pontifici fino alla metà del '700, la Rocca fu a più riprese ampliata e decorata da affreschi, elementi lapidei, stemmi che ricordano le molte frequentazioni illustri (vi soggiornarono, tra gli altri, Niccolò V, Pio II, Sisto IV, Giulio II, il Valentino, Lucrezia Borgia, governatrice del ducato dal 1499 al 1502, e hanno lasciato i loro simboli araldici i Colonna, i Parentucelli, i Cybo, i Della Rovere, i Borgia, i Piccolomini, i Medici, i Visconti, gli Aldobrandini, gli Altieri, i Lambertini). Dopo un periodo di abbandono, nel 1817 ebbe destinazione carceraria, protratta fino al 1983. Acquisita alla proprietà statale, è stata oggetto di un importante intervento di restauro finalizzato alla creazione di una sede mussale. Il complesso monumentale si compone di due aree, corrispondenti al cortile d'Onore e a quello delle Armi. La prima accoglie il Museo nazionale del Ducato, la seconda ospita un teatro all'aperto (capace di 1200 spettatori); in ambienti adiacenti hanno sede la Scuola europea di Restauro del libro e il Laboratorio di Diagnostica applicata al Restauro dei beni culturali. Il restauro dell'edificio ha consentito il recupero degli ambienti gravemente manomessi dall'uso carcerario, oltre che dei percorsi e dei camminamenti di guardia, e ha rimesso in luce un vasto patrimonio di decorazioni pittoriche dal tardo '300 al '700. Di particolare interesse è la Camera pinta, all'interno della torre maestra, interamente affrescata sotto il governatorato di Marino Tomacelli (1392-1416). Le scene, opera di pittori locali e di maestranze forse di provenienza padana, sono di soggetto cortese e cavalleresco. Numerosi affreschi tardo-cinquecenteschi e seicenteschi di soggetto celebrativo ornano il loggiato del cortile d'Onore, l'andito tra i due cortili, il salone d'Onore e altri ambienti. Una sequenza di sale al piano nobile dell'ala orientale conserva decorazioni pittoriche quattrocentesche.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
piazza Campello 8 - Spoleto (PG)