Abito da sera
Tipo:
Opere; Abito da sera; Oggetto fisico; Produzione napoletana
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Il vestito ricorda nel gusto l'abito nero indossato da Donna Franca Florio nel famoso ritratto, di cui oggi si sconosce la collocazione, realizzato tra il 1900 e il 1901 dal pittore Giovanni Boldini. Il dipinto restituisce l'immagine di una donna elegante e disinvolta quale emerge dalle cronache giornalistiche del tempo. Figura leggendaria del primo novecento, vera primadonna degli ambienti mondani non solo siciliani, Franca Florio per la confezione dell'abito, concepito appositamente per il dipinto, si rivolse ad uno degli ateliers di cui era cliente abituale, e più probabilmente alla Maison napoletana "Ville de Lyon" o alla palermitana Durand (cfr. il guardaroba di Donna Franca Florio, Firenze 1986, p. 28). È agli stessi ambiti che che va ascritto l'esemplare mirtese. Il busto ancora corto sul dorso e che ricade anteriormente fermato dalla cintura con effetto 'remboursé', datano il vestito ai primissimi anni del XX secolo. L'ensemble, uno fra i più rappresentativi della collezione, appartenne, come altri beni, a Giovanna Riccobono Montaperto, pervenuti nel 1999 al Comune di Mirto con la mediazione del fratello Franz Riccobono (cfr. Determina Dirigenziale n. 7 del 28/02/2000 ).
Abito in due pezzi in raso operato bianco con applicazioni in velluto nero e paillettes. La decorazione consiste in grandi fiori di velluto nero su una base di rete di tulle, con petali separati e raccordati al centro da nuclei di paillettes argentate; diffusa su tutta la superficie, è maggiormente concentrata sul busto, dove segue la linea dello scollo, alla vita e sulla gonna, disposta in una fascia ondulata. La suite si compone di corpetto steccato chiuso sul dorso, con ampia scollatura rotonda. Dalle maniche corte fuoriesce un bordo di merletto, probabile aggiunta posteriore. La gonna è formata da più pannelli uniti da un ricamo a punto catenella; svasata a calice, aderisce alla vita mediante una serie di piccole pieghe fermate, per aprirsi a corolla sotto i fianchi. Un'alta balza nello stesso tessuto, staccata per mezzo del fregio, ricade sul dietro a formare un morbido strascico conferendo ulteriore sinuosità all'abito. Anche la disposizione dell'impianto decorativo suggerisce l'idea del movimento con l'alternarsi di linee orizzontali a linee verticali.
Estensione:
lunghezza: cm 150
Materia e tecnica:
Raso/ opera; Velluto/ applicazione; Pailettes/ applicazione
Data di creazione:
1900 - 1905, Sec. XX, Inizio; 1900 - 1905
Ambito geografico:
Palazzo Cupane, Via Cupane 64, 68, Mirto (ME), Sicilia - Piano I, vetrina
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Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 19-00330465
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Collezione del Museo del Costume e della Moda siciliana
Identificatore: work_68920
Diritti
Diritti: Comune di Mirto
Detentore dei diritti: Proprietà Ente pubblico territoriale
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