Ninnella di zucchero
Tipo:
Documenti sonori; Testimonianze; Registrazione sonora non musicale; Suono
Categoria:
Dialetti
Autore:
Curatore: Cappelli Piero, Curatore: Nuzzaco Francesco, Curatrice: Nuzzaco Clelia
Performer:
Narratrice: De Bellis Anna
L'audio fa parte del Fondo Cappelli-Nuzzaco, un'ampia antologia di registrazioni sonore raccolte tra il 1984 e il 1999 dagli studiosi Piero Cappelli, Clelia e Francesco Nuzzaco. Si tratta di una serie cospicua di rilevazioni sul campo nate dal desiderio di raccogliere e lasciare traccia delle tradizioni popolari locali e della narrativa popolare orale di Cassano delle Murge, fatta di fiabe, novelle, favole di animali, filastrocche, leggende, canti, stornelli, preghiere della devozione popolare e storie di vita. La narratrice di questa storia è Anna De Bellis (1906-1996), intervistata tra il dicembre 1984 e il settembre 1986 in 23 sessioni. Narra la storia di un padre vedovo che mandava sua figlia dalla sarta per imparare il mestiere, ma contraddicendo il suo volere, lei di nascosto si recava nella caserma dei carabinieri per "prestare servizio". Scoperta, il padre la mandò in convento dalle monache per imparare a ricamare. Ninnella, che fuggiva spesso di notte, una volta entrò in una casa dove rubò dei soldi che erano lì accumulati. Un'altra volta portò con sè alcune ragazze del convento per prendere altri soldi, ma furono scoperte dai 13 ladri che abitavano la casa. Ninnella allora per salvarsi disse che sarebbe ritornata con tutte e 13 le ragazze. Ma Ninnella aveva architettato tutto e quando di notte tornarono dai ladri, una volta addormentati, gliene combinarono di tutti i colori. Per vendicarsi, il capo dei ladri pensò di andare al convento per donare alle monache 12 sacche piene d'olio, nelle quali in realtà avrebbe nascosto i 12 ladri. Ma Ninnella, furba, intuì immediatamente la trappola e si fece procurare degli spiedi per cucinare la carne. Così, con gli spiedi fatti roventi infilzarono i sacchi di pelle, uccidendo i ladri. Il capo-ladro tentò l'ultima via: mandò l'ambasciata (antica pratica con la quale, mandando un messaggero, si richiedeva la mano di una fanciulla). La superiora, ricevuta notizia, chiese a Ninnella se lo volesse sposare, lei rispose che avrebbe accettato a patto che si facesse un ritratto. Si sposarono ma Ninnella per la prima notte di nozze ricamò una bambola di zucchero che mise nel letto al posto suo. Il ladro finalmente a tu per tu con Ninnella per vendicarsi di tutte le malefatte, le sparò con la rivoltella e la bambola di zucchero esplose in mille pezzi. Così volle spararsi anche lui, ma Ninnella, nascosta sotto il letto, uscì per salvarlo. "E così stanno sposati e in grazia di Dio" conclude Anna De Bellis. Nella favola, si riscontrerebbero almeno 2 filoni narrativi tradizionali: il primo derivante da "Alì Babà e i quaranta ladroni" dunque da "Le Mille e una notte" (il riferimento più vicino è quello dei ladroni nascosti nei recipienti d'olio); il secondo deriverebbe dal racconto "Sapia Liccarda" del "Pentamerone" dove è presente la pupa di zucchero e il riferimento alle schermaglie amorose tra la protagonista e il suo rivale.
Soggetto:
Racconti popolari
Folclore
Fonti orali
Formato:
mp3
Estensione:
00:11:16
Data di creazione:
1985-08-10; 1985
Ambito geografico:
Museo del Territorio di Cassano e dell'Alta Murgia, via Maggior Turitto, 3 - 70020, Cassano delle Murge (BA), Puglia - Italia
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Immagini di anteprima
Riferimenti
È incluso da: Puglia Digital Library - Fondo Cappelli-Nuzzaco
Fonte dati
Puglia Digital Library / Fondo Cappelli-Nuzzaco
Identificatore: Puglia_Digital_Library_3258
Diritti
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