S. Adriano, San Demetrio Corone
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Incorporata nel palazzo del Collegio Italo-Albanese, è, nonostante le manomissioni, uno degli edifici del sec. XI-XII più pregevoli della Calabria, specialmente per l'interno. Qui, al piede del Cozzo Sant'Angelo, San Nilo di Rossano fondò nel 955 un monastero che, presto distrutto dai Saraceni, risorse nel sec. XI e dal 1088 al 1106 fu unito alla badia di Cava dei Tirreni. Dopo aver acquistato grande importanza, dal sec. XV cominciò a decadere e nel 1794 fu soppresso. La chiesa annessa perdette la facciata e le absidi; la cupola, caduta, nel '700 venne spostata. La chiesa è orientata: il lato occidentale, ov'era la facciata, è ora occupato da una costruzione moderna. Dall'esterno si vede libero solo il fianco sin., con una decorazione di archetti romanici e un portale a ogiva; il campanile è un brutto rifacimento del secolo scorso. Entrando in un corridoio e voltando subito a d. in un atrio, si è davanti all'ingresso abituale della chiesa. Al di là, in un cortile, si vede una parte del fianco settentrionale, con archetti romanici e un portale il cui stipite d. reca singolari figure a bassorilievo che sembrano imitate da un gorgoneion, ma più singolarmente avvicinabili a esempi della scultura romanica d'oltralpe. L'interno è a tre navate divise da due colonne e 6 pilastri reggenti archi ogivali, nei cui intradossi, e su parte delle pareti, sono affreschi con immagini di santi, sante, abati e una Presentazione della Vergine al tempio, di tipo bizantino, ma risalenti alla fine del sec. XII o inizio del sec. XIII. L'ambiente presenta caratteristiche del primo periodo normanno, aderente all'arte romanica. La chiesa fu eretta al tempo in cui il monastero era unito alla badia di Cava, ma conserva avanzi di varie epoche. L'attuale presbiterio con la cupola decorata da affreschi e le due testate delle navate laterali appartengono alla manomissione del '700; la navata centrale finiva con abside semicircolare di cui si son trovati i resti attorno e sotto l'altare; le navate laterali finivano in due semplici muri rettilinei. Indagini condotte nel 1949 fanno escludere che la chiesa originale avesse una cupola. La chiesa è illuminata dalle monofore originarie e da un piccolo rosone del sec. XII, sull'arco trionfale. La colonna sin. ha un magnifico capitello bizantino quella d. uno corinzio, forse proveniente da Thoúrioi. Al principio della navata mediana si trovavano un'acquasantiera ricavata da un capitello neobizantino; una conca e un coperchio, probabilmente resti di fontana normanna (sec. XII, con figure in rilievo e un bel capitello corinzio, ora trafugati). Vi sono anche 2 leoni quasi informi e vari altri elementi scolpiti con motivi romanici, dal protiro della distrutta facciata. In fondo alle navate, due rare colonne lignee antiche (sec. XIII, forse resti dell'iconostasi. Notevole è il pavimento, coevo della costruzione normanna, parte in opus sectile, parte a mosaico, con 4 figurazioni entro circoli: leoni e serpe, serpe attorta, pantera, altra serpe attorta a 8. Un'iscrizione in caratteri greci e latini dice che il pavimento è donato da un certo Bartolomeo. Interessanti sono anche due paliotti, uno di Domenico Costa (1731) e l'altro di Maurizio Ofrias (1750). Gli altari espongono tele del '600 (S. Basilio) e del '700 (Madonna col Bambino e i Ss. Vito e Nilo da Rossano). In sagrestia si conserva un reliquiario in argento di S. Adriano (1531). Nelle vicinanze, lungo il vallone di S. Elia, è una grotta affrescata, detta grotta di S. Nilo. Anche se l'unico affresco non sembra anteriore al sec. XVII, la tradizione vuole che l'antro sia l'eremo ove San Nilo da Rossano (sec. X) si ritirava a pregare.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Dante Alighieri - San Demetrio Corone (CS)