Rovine di Cosa, Ansedonia
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Sulla sommità del promontorio, la città fu colonia romana dal 273 a.C.; decaduta già nel sec. IV-V, risorse col nome di Ansedonia, ma fu distrutta dai Senesi (1330). Su un'altura, l'acropoli, cinta di mura, con *Capitolium, a tre celle, con pronao a due file di colonne e grande cisterna; fu edificato probabilmente attorno alla metà del II sec. a.C. su un precedente edificio sacro forse dedicato a Giove. Accanto, resti di templi e di edifici minori.Dall'altura si gode un vasto *panorama; particolarmente suggestivo è il colpo d'occhio sulla sottoposta erta pendice del poggio, con a destra la cilindrica torre di S. Pancrazio e a sinistra la quadrata torre della Regina. Dall'Arx, l'antica via sacra conduceva direttamente al foro, cui si accedeva attraverso un arco a tre fornici (170 a.C.); del complesso forense sono riconoscibili, sul lato lungo settentrionale, la basilica (150 a.C) con colonnato frontale e «tribunal» sopraelevato; il comitium, destinato all'assemblea cittadina; la curia e resti di un piccolo tempio forse dedicato alla Concordia. Dal foro, proseguendo a destra, si può raggiungere la cosiddetta porta Romana, la meglio conservata, costruita a massi poligonali con chiusura a saracinesca; quindi, costeggiando la cinta muraria in opera poligonale è possibile rientrare alla porta Fiorentina.Nella città, con impianto a scacchiera, si possono riconoscere quartieri di abitazione, in parte scavati. Una delle case, ricostruita, ospita il Museo Archeologico nazionale di Cosa. Accanto è la casa dello Scheletro, così chiamata dal ritrovamento di uno scheletro nella cisterna, che costituisce un tipico esempio di abitazione di livello medio-alto degli inizi del I sec. a.C.
Ambito geografico:
via delle Ginestre 35 località Cosa - Ansedonia (GR)