S. Maria Donnaromita, Napoli
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Fa parte di un complesso monastico ricordato con questo nome dal 1025, ma già da tempo fondato da monache provenienti da S. Maria del Percejo di Costantinopoli. La chiesa fu rifatta da Giovanni Francesco Di Palma (1540-50 c.).L'interno, a una navata, mostra i segni dei furti (altari e balaustre) e di atti vandalici (semicarbonizzata da un falò di immondizie la cinquecentesca porta intagliata); privato delle decorazioni barocche, presenta le tipiche forme del rinascimento napoletano. Ne è massimo ornamento lo splendido *soffitto intagliato da Nunzio Ferraro e G.B. Vigilante, su disegno di Giovanni Andrea Magliuolo, e dipinto dal fiammingo Teodoro d'Errico nel 1587-90 (le storie della Vergine e del Battista sono di Girolamo Imparato). Sulla controfacciata, Epifania (1728) e, tra le finestre, Virtù di Francesco De Mura. L'affresco della cupola (Passaggio del Mar Rosso) fu cominciato da Luca Giordano (1690) e compiuto da Giuseppe Simonelli, autore degli affreschi della tribuna; ai lati, Banchetto di Erode e Decollazione del Battista, tele di Girolamo Cenatiempo (1724). I pavimenti maiolicati del presbiterio e di quasi tutte le cappelle sono di Donato Massa (1737). Quanto resta dell'altare maggiore (rubato), a ricco commesso di marmi, è di Bartolomeo e Pietro Ghetti (1685; la cona è di Gaetano Sacco, 1699). Nella 4ª cappella d., Madonna del Rosario con S. Domenico di Evangelista Schiani (1756); nella 5ª sin. è una rara testimonianza della Napoli di età ducale: la pietra tombale di Teodoro duca di Napoli (719-729), con sarcofago tardo-romano (sec. IV-V) e scritta in greco; nella 2ª, Battesimo di Gesù di Giovan Bernardo Lama; nella 1ª, Epifania (1541) e Flagellazione di Pietro Negroni.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
vico Donnaromita 50 - Napoli (NA)