Procuratie Nuove, Venezia
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Così chiamate perché realizzate successivamente alle Vecchie (e in sostituzione di queste) quale residenza dei procuratori di S. Marco. Iniziate da Vincenzo Scamozzi nel 1582 nell'area dove sorgevano, prima della demolizione, l'ospizio Orseolo e le fabbriche attigue, presentano la facciata allineata con il prospetto settentrionale della Libreria Sansoviniana, di cui continuarono il partito architettonico con l'aggiunta di un piano (in questo modo lo Scamozzi si discostò da un progetto elaborato da Sansovino ai tempi della costruzione della Libreria, che prevedeva la creazione di un fronte unico dal Molo fino alla chiesa di S. Geminiano). I lavori, interrotti alla morte dello Scamozzi (1616) alle prime 10 arcate (decorate, sui timpani delle finestre del 2° piano, da statue coricate di scuola dei Sansovino), vennero continuati da Marco Carità e, dal 1640, da Baldassare Longhena, che li concluse realizzando anche il fianco verso calle larga dell'Ascensione, con un piano terreno aperto con fornici a bugnato e mascheroni in chiave d'arco. La pianta dell'edificio si articola intorno a cinque cortili interni. Sotto i portici si trova il settecentesco caffè Florian, ristrutturato nell'800, uno dei più celebri ritrovi della città
Ambito geografico:
piazza S. Marco - Venezia (VE)