Arco degli Argentari, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Era uno degli accessi al Foro Boario e costituisce un'interessante testimonianza dell'arte di età severiana. Eretto nel 204 (iscrizione in onore di Settimio Severo, della moglie Giulia Domna e dei figli Caracalla e Geta) dalla corporazione degli «argentarii» (o cambiavalute) del foro stesso, presenta un'insolita tipologia, forse derivata da modelli orientali: è composto da due robusti pilastri, con nucleo in calcestruzzo e rivestimento di marmo e travertino, che sorreggono un architrave di marmo. La superficie delle parti marmoree è interamente ricoperta da una decorazione vegetale e da scene figurate di culto e di guerra; le più importanti sono sulle facce interne, con Settimio Severo e Giulia Domna (destra) e Caracalla (sinistra: la figura di Geta fu abrasa dopo la sua uccisione). La disposizione frontale e non prospettica delle figure imperiali, la tendenza a occupare tutto lo spazio del rilievo con i personaggi e la loro collocazione su un unico piano di rappresentazione, la gerarchia delle proporzioni e la sovrabbondanza della decorazione preannunciano gli sviluppi dell'arte tardo-antica.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via del Velabro - Roma (RM)