Civico Museo della Fisarmonica "Mariano Dallapè"
Tipo:
Collezioni; Collezione
Il Museo è articolato in 3 settori: un'area fotografico-documentaristica mostra il pezzo più antico e pregiato del Museo, ovvero il prototipo di fisarmonica moderna realizzato da Mariano Dallapè a Stradella nel 1871. Altri documenti illustrano le vicende del pioniere Dallapè ed il contesto storico in cui si sviluppa la produzione della fisarmonica stradellina. Il secondo settore è dedicato alla tecnica. Contiene una selezione di antichi arnesi da lavoro, veri e propri documenti storici, parecchi dei quali realizzati dagli stessi armonicisti, alcuni risalenti al XIX secolo. Un pannello apposito illustra le fasi realizzative, con i principali materiali impiegati ed i più importanti componenti interni della fisarmonica, organizzati in sequenza costruttiva. Il terzo settore espone gli strumenti musicali, in ordine cronologico e suddivisi per fabbrica. In esso è documentata l'intera evoluzione tecnico-estetica della fisarmonica stradellina, dagli arcaici modelli risalenti al XIX secolo, con limitate possibilità musicali, sino ai grandi strumenti musicali da concerto, dotati persino di 200 bassi e di numerose possibilità timbriche, nonchè adatti all'esecuzione di ogni tipo di musica.
La collezione del Museo della Fisarmonica di Stradella è catalogata dal 2004 all'interno del SIRBeC con contributo finanziario di Regione Lombardia.
Stradella è città tradizionalmente conosciuta in Italia e all'estero per la costruzione artigianale di fisarmoniche. Il settore rappresenta ancora una realtà economica e produttiva, dotato di una specifica e originale storia che la differenzia per stile e qualità dalle altre produzioni nazionali. La fisarmonica è uno degli strumenti portatori di una tradizione musicale che ha conservato nel tempo i tratti stilistici e i repertori ancora oggi in funzione sul territorio. Gli studiosi individuano in questo patrimonio culturale una delle meglio conservate tradizioni popolari musicali dell'Italia settentrionale. La peculiarità delle fisarmoniche costruite a Stradella coincide con le innovazioni che Mariano Dallapè, nella propria bottega artigiana apporta al modello di organetto esistente in Europa nella seconda metà del sec. XIX (strumento funzionante ad ancia libera messa in vibrazione da una corrente d'aria). E' del 1871 il prototipo di Mariano con le caratteristiche fondamentali dello strumento ma è del 1890 la sua più geniale intuizione: la creazione della fisarmonica cromatica, ossia unitonica, contestualmente dotata, nella parte delle voci basse, di note codificate in accordi precostituiti, adatte all'accompagnamento in tutte le tonalità. Altra caratteristica delle "armoniche" Dallapè è la grande bellezza del suono, mai eguagliato neppure in seguito a raffinati sviluppi tecnologici. L'ultima notevole innovazione introdotta dalla fabbrica Dallapè è l'invenzione del meccanismo denominato "convertor", che, applicato alla meccanica dei bassi, consente l'uso di un doppio sistema: oltre ai normali "bassi Stradella" il musicista potrà convertire la tastiera in "bassi sciolti". Il "convertor" fu brevettato nel 1942 presso il Ministero per le Corporazioni e registrato con il n. 405222. La storia della fisarmonica di Stradella può essere sudduvisa in rapporto all'evoluzione delle fabbriche produttrici. Negli anni dal 1876 al 1912 sorgono fabbriche promosse da valide maestranze che hanno imparato l'arte presso Dallapè: Maga Ercole nel 1895, Paolo Rogledi nel 1904, Enrico Massoni nel 1900, Carlo Pasquini fonda la Salas nel 1910 e nel 1912 viene costituita la "Società di produzione e lavoro Cooperativa l'Armonica". Le fabbriche sono già note in tutto il mondo, dove esportano gran parte della loro produzione, e ottengono i più prestigiosi riconoscimenti alle esposizioni internazionali di Londra, Parigi, Roma, Marsiglia. Nel periodo prebellico (1934-1945) nascono altre importanti fabbriche: la Crosio dei fratelli Ettore e Mario, Losio Migliorino che apre nel 1937, Lucchini Luigi nel 1939 e altri minori. Tra il 1946 e il 1960 sorgono nell'immediato dopoguerra altre piccole fabbriche e botteghe artigiane. Nel 1950 si contano 26 entità produttive, con circa 500 operai, con una produzione mensile intorno ai 500 strumenti. Si diffonde il lavoro a domicilio nel quale sono occupate intere famiglie che concorrono alla produzione delle fisarmoniche. Verso la fine degli anni '50 inizia il progressivo declino, dovuto a molteplici fattori fra i quali il cambiamento dei gusti musicali delle nuove generazioni e l'incapacità dei piccoli artigiani di adeguarsi alle mutate esigenze di mercato. Entro il 1975 moltissimi sono costretti a chiudere o a riconvertire il laboratorio ad altra attività, disperdendo così il cospicuo patrimonio di esperienza e di elevatissima abilità manuale. Dal 1980 rimangono attive le storiche fabbriche Mariano Dallapè diretta dal pronipote Amleto, la "Maga Ercole" rilevata dall'accordatore Luigi Trovabene, la Lucchini passata al nipote Antonio (cessata nel 2001) e la F.lli Crosio il cui marchio è stato acquistato dalla ditta Music Pool (commercio strumenti musicali) affiancate da tre nuovi laboratori artigiani: Stocco Elvezio nipote di Ettore Crosio, Beltrami Claudio accordatore e figlio d'arte e Cagiada Marco, altro accordatore. Nelle ditte di dimensioni artigianali sopravvive il procedimento costruttivo manuale.
Ambito geografico:
Civico Museo della Fisarmonica "Mariano Dallapè", Via Montebello, 2 - Stradella (PV), Italia - proprietà Comune di Stradella
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
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Riferimenti
È riferito da: scheda SIRBeC COL: COL-LMD20-0000022
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Civico Museo della Fisarmonica "Mariano Dallapè" - collezione - secc. XIX/ XX
Identificatore: coll_79
Diritti
Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio